Quando finisce un matrimonio: scioglimento e annullamento
Non tutte le situazioni di rottura tra partner si definiscono ricorrendo immediatamente al divorzio. Quando un matrimonio giunge alla fine, oltre alla cessazione degli effetti civili dello stesso – il divorzio, appunto – esistono anche la separazione, l’annullamento e lo scioglimento del vincolo matrimoniale.
Cerchiamo di capire insieme il significato di questi termini e cosa li differenzia.
La separazione dei coniugi
Quando cessa il matrimonio, un passaggio obbligato da compiere è la separazione, durante la quale sono legalmente sospesi i doveri reciproci dei coniugi, salvo quelli di assistenza e rispetto.
La separazione, che non determina lo scioglimento del vincolo matrimoniale, può essere giudiziale, consensuale o di fatto.
La separazione giudiziale, pronunciata da un tribunale, viene richiesta da uno o entrambi i coniugi in seguito ad accadimenti gravi al punto da rendere impossibile il prosieguo della convivenza o la corretta educazione dei figli. Una volta accordata dal giudice, con essa cessano l’obbligo di coabitazione e collaborazione tra i due partner. Rimangono l’obbligo di assistenza morale e mantenimento del coniuge economicamente più debole.
La separazione consensuale è più rapida e meno dolorosa per la prole. Presuppone, da parte degli ex sposi, il totale accordo sia sulla cessazione della comunione che sul regolamento degli interessi patrimoniali, e non.
In ultimo, la separazione di fatto, che non ha effetti giuridici, consiste nella semplice interruzione della convivenza, senza l’intervento di alcun giudice o legale.
In caso di separazione consensuale è possibile procedere col divorzio dopo almeno 6 mesi dall’udienza tenutasi in Tribunale per la stessa. I mesi diventano 12, invece, in caso di separazione giudiziale.
Come si scioglie il matrimonio?
Ben diverso è lo scioglimento del matrimonio che si verifica:
- con la morte di uno dei coniugi;
- con il divorzio, nel caso in cui si parli della fine di un matrimonio celebrato con rito civile.
Doverosa una precisazione: in caso di decesso di uno dei due coniugi il vincolo matrimoniale si scioglie, ma ne permangono alcuni effetti come il diritto di eredità e il mantenimento del cognome maritale per la donna.
Se è vero che la condizione di vedovanza consente di contrarre un nuovo matrimonio è vero anche che, in caso di scioglimento per morte presunta, qualora il presunto defunto torni a casa la nuova unione è da considerarsi nulla.
Quando si annulla un matrimonio?
L’annullamento del matrimonio può essere richiesto quando viene dimostrata, da uno e entrambi i coniugi, l’assenza delle condizioni minime necessarie affinché l’unione possa considerarsi valida.
Il matrimonio può essere annullato sia davanti a un giudice civile che davanti a un giudice di Chiesa.
Per il Tribunale dello Stato italiano, il matrimonio può dichiararsi nullo per:
- violenza;
- mancanza di consenso da parte di uno degli sposi;
- mancanza di diversità di sesso tra gli sposi;
- unione matrimoniale precedente.
Per il Tribunale ecclesiastico, invece, le motivazioni sono differenti. È possibile richiedere l’annullamento per:
- impotenza sessuale;
- assenza di rapporti sessuali completi;
- assenza del desiderio di avere figli da parte di uno o entrambi gli sposi;
- infedeltà;
- assenza di consenso;
- violenza fisica o psicologica;
- attaccamento patologico alla propria famiglia di origine (mammismo).
Parlando di vizi di forma, invece, un matrimonio è annullabile per:
- “timore di eccezionale gravità derivato da cause esterne”, ovvero a causa di un sentimento di paura talmente grave da condizionare la manifestazione del consenso;
- errore sull’identità dell’altro coniuge, in caso di falso nome – o seconda vita – di uno dei due sposi;
- errore sulle qualità personali dell’altro coniuge, e cioè in caso di volontaria omissione di informazioni di importanza rilevante sullo stato di salute fisico e mentale;
- simulazione;
- interdizione per infermità di mente.
Ora che ti abbiamo spiegato la differenza tra scioglimento e annullamento del matrimonio, avrai capito che è una questione piuttosto complessa dal punto di vista legale. In caso di necessità, avvalerti dell’aiuto di professionisti del settore potrebbe fornirti il supporto di cui hai bisogno per districarti da situazioni emotivamente poco piacevoli.
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