I lavori di pubblica utilità come conversione della pena

Al termine di un procedimento penale, qualora l’imputato venisse dichiarato colpevole, una delle pene che potrebbe subire è il carcere. Non tutti sanno, però, che in alcuni casi particolari la legge può decidere di trasformare la pena detentiva in lavori di pubblica utilità.

Come avviene la conversione della pena? Quali reati prevedono l’espiazione alternativa al carcere? La risposta a queste e a molte altre domande sul tema in questo articolo di approfondimento.

In cosa consiste il lavoro di pubblica utilità

In parole semplici, il lavoro di pubblica utilità – abbreviato L.P.U. – è un’attività lavorativa svolta in favore della comunità, non pagata ed eseguita per conto di enti e istituzioni (Stato, regioni, province, comuni, associazioni, enti e organizzazioni).

Di solito, il condannato, colui che ha patteggiato, o colui che chiede la messa alla prova, può prestare lavori di pubblica utilità solo nella propria provincia di residenza nei tempi e nelle modalità concordate, che non ledano alle altre esigenze professionali, familiari, di studio e di salute del lavoratore.

Le prestazioni lavorative pubblicamente utili possono essere svolte per un massimo di sei ore alla settimana anche se il soggetto può richiedere al giudice l’innalzamento di tale soglia a otto ore settimanali, limite invalicabile.

Quali sono i lavori di pubblica utilità

Secondo l’articolo 1 del Decreto Ministeriale 26 marzo 2001, sono da considerarsi lavori di pubblica utilità tutte le prestazioni professionali, intellettuali o manuali, ascrivibili a questi ambiti:

  • assistenza o volontariato a supporto di tossicodipendenti, malati di HIV, disabili, malati, anziani, bambini, ex-detenuti o immigrati;
  • attività di supporto alla protezione civile;
  • attività a tutela del patrimonio ambientale e culturale;
  • attività di tutela della flora e della fauna;
  • opere di manutenzione e decoro di ospedali, case di cura o di beni dello Stato;
  • altre prestazioni di lavoro pertinenti la professione del condannato.

Solitamente sul sito di ogni Tribunale si può trovare l’elenco degli enti pubblici e privati che hanno sottoscritto, con l’Organo giudicante, una convenzione per poter accogliere tali soggetti, e così prevederne anche la copertura assicurativa per eventuali infortuni e incidenti.

Ma quali sono i reati per cui spesso la pena viene convertita in lavori pubblicamente utili? Vediamolo insieme.

Estinzione del reato per lavoro di pubblica utilità: i casi ricorrenti

Prima di parlare di quali reati sono estinguibili con i lavori di pubblica utilità, è bene specificare che il Giudice, accordata la conversione della pena in lavori di pubblica utilità, al termine delle ore di lavoro compiute e all’esito favorevole di una verifica di tali lavori, pronuncia la definizione del processo penale dichiarando il reato estinto.

Lavoro di pubblica utilità per reati stradali

I lavori socialmente utili sono utilizzati come pena sostitutiva in caso di arresto per guida in stato di ebbrezza.

Secondo l’articolo 186/9-bis del Codice della Strada, la multa e la pena previste per il reato di guida sotto l’effetto di alcol possono essere sostituite con un periodo di L.P.U., a patto che il condannato non abbia provocato un incidente e sia d’accordo con il giudice.

In questo caso, il lavoro di pubblica utilità può essere esercitato principalmente nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso enti, istituzioni e centri per la lotta alle dipendenze.

La durata della prestazione non retribuita sarà pari ai giorni di carcere previsti dalla condanna, ai quali vanno sommati quelli derivanti dalla conversione della pena pecuniaria in giorni di L.P.U. (ogni 250€ di ammenda corrisponde una giornata di l.p.u.).

Se il periodo di lavoro viene terminato con esito positivo, il giudice fissa una nuova udienza per dichiarare estinto il reato, abbreviare il periodo di ritiro della patente e revocare la confisca del mezzo di trasporto.

Viceversa, se il condannato viola l’obbligo di svolgimento dei lavori di pubblica utilità, si procede al ripristino della pena detentiva e della sanzione amministrativa, sospensione della patente compresa.

Conversione della pena pecuniaria in L.P.U.

L’imputato impossibilitato a saldare una multa – parliamo di cifre molto elevate! – può richiedere la conversione della pena in L.P.U.

La conversione in lavori pubblicamente utili viene effettuata calcolando 25€ per un giorno di lavoro e il condannato, in qualsiasi momento, può decidere di pagare il restante dovuto ed estinguere il suo debito con la giustizia.

Reati del giudice di pace e lavori di pubblica utilità

I lavori socialmente utili, al contrario di quanto detto finora, sono l’unica pena possibile per i reati di competenza del giudice di pace, ovvero:

  • lesioni personali lievi;
  • invasione di terreni;
  • diffamazione;
  • minacce.

Anche in questo caso, i L.P.U. sono una misura valida solo se l’imputato è consenziente. Qualora non lo fosse, il giudice può limitarsi a condannarlo al pagamento di una multa molto salata o agli arresti domiciliari.

L.P.U. come pena per la violazione della legge sugli stupefacenti

Ai sensi dell’articolo 73 comma 5-bis del D.P.R. 309/1990, chiunque commetta uno dei fatti previsti dalla normativa – e inerenti l’uso o la detenzione di sostanze stupefacenti – è punibile con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con il pagamento di una multa da euro 1.032€ a 10.329€.

Limitatamente a reati non gravi commessi dall’assuntore di sostanze stupefacenti, il giudice può stabilire la conversione della pena a un periodo di lavori pubblicamente utili di durata pari a quella della sanzione detentiva stabilita in corso di processo.

In caso di violazione degli obblighi legati allo svolgimento dei L.P.U., su richiesta del pubblico ministero, il giudice procede alla revoca della pena sostitutiva.

Come si converte la pena in lavoro di pubblica utilità

A conclusione di quanto detto fin qui, possiamo dire quindi che la pena detentiva o pecuniaria di un condannato può essere convertita in lavori di pubblica utilità:

  • qualora l’imputato sia d’accordo con la sostituzione operata dal giudice;
  • facendone richiesta, nel caso in cui la sanzione economica sia troppo onerosa per essere saldata;
  • facendone espressa richiesta al giudice di pace, come sostituzione della detenzione domiciliare per i reati di sua competenza.

 

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